Un’insolita semifinale di ritorno di Copa Ofi quella disputata tra Salto e Cerro Largo, in Uruguay. L’arbitro Eduardo Castillo annulla la partita di calcio, perché non sa più se convalidare un gol oppure no. Tra la rabbia dei calciatori, Castillo costretto ad uscire dallo stadio scortato dalla polizia.
Davvero un “brutto quatto d’ora” quello vissuto dall’arbitro Eduardo Castillo costretto ad annullare la partita di calcio della Coppa Nazionale in Uruguay per “mancanza di garanzie“.
Siamo allo stadio Ernesto Dickinson di Salto, importante capoluogo di provincia uruguayano. Proprio qui, si sta svolgendo la semifinale di ritorno di Copa Ofi (Organización del Fútbol del Interior) tra Salto e Cerro Largo.
Arbitro annulla partita in Uruguay perché “non sa cosa fare”: galeotto fu il goal…
Mentre il Salto conduce la partita per 2 a 1, sul finale arriva il pareggio del Cerro al al 91’, ma sembra un’azione da verificare per fallo sul portiere. Da qui, il delirio: l’arbitro Eduardo Castillo inizialmente convalida il goal, poi annulla, poi riconvalida. Gli fanno vedere l’azione sullo smartphone, quindi riannulla di nuovo, ma non sa più che pesci pigliare.
I giocatori sono su tutte le furie e Castillo è costretto a rifugiarsi negli spogliatoi. Alla fine l’arbitro sospende la partita di calcio tra le squadre uruguayane e spiega candidamente nel referto ufficiale la sua “strana” decisione:
“El encuentro fue suspendido por no encontrar garantias” (“Mancavano le garanzie“).
Morale della favola? L’arbitro indeciso è stato scortato dalla polizia fino alla sua abitazione, causa di forza maggiore. Ai giocatori, infatti, non è proprio andata giù così tanta insicurezza del direttore di gara, tale da annullare un incontro di calcio al ’91. Ma un dubbio sorge lo stesso: e se avesse convalidato il goal?