Il quesito referendario per la riduzione del numero dei parlamentari in Italia giunge alla “resa dei conti”, dopo il necessario stop imposto dall’emergenza Covid-19. Cosa verrà chiesto agli italiani con questo testo di legge che riformerà alcuni articoli della Costituzione italiana?
Le date del 20 e del 21 settembre 2020 sono ormai alle porte e tutti gli italiani saranno chiamati alle urne per partecipare al referendum sul taglio dei parlamentari. Dopo il necessario rinvio imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19, questo testo di legge sarà messo al vaglio dalla consultazione popolare, che sancirà se ci sarà o meno il rivoluzionario taglio di 345 poltrone nel Parlamento italiano.
Il quesito referendario confermativo giunge, dunque, alla sua “resa dei conti” nel consueto clima “corale”, che conosciamo bene da cittadini italiani, rinvigorito dalle ragioni politiche del “Sì” e del “No” alla riforma. Al di là delle controversie e faziosità parlamentari, rappresentative di una classe politica in Italia tutt’altro che unita e cooperante per il bene comune, non bisogna sottovalutare la portata storica di questa legge costituzionale e sui suoi possibili effetti futuri. Ma cosa prevede espressamente la legge sul taglio dei parlamentari?
Referendum sul taglio dei parlamentari 2020: si modificano gli art. 56 e 57 della Costituzione.
La consultazione popolare per la riduzione del numero dei parlamentari in Italia è stata resa necessaria dopo lo stop in seconda istanza del Senato, che non ha raggiunto la maggioranza (due terzi) dei consensi, malgrado il via libera della Camera l’8 ottobre 2019. La sua approvazione referendaria avrebbe una portata rivoluzionaria, poiché va ad intaccare (per la quarta volta nella storia della Repubblica) il testo fondamentale (ma anche il più “snobbato”) della nostra democrazia: la Costituzione Italiana.
Qualora venisse approvata nella consultazione popolare, infatti, la tanto contestata “riforma Fraccaro” (dal nome del Sottosegretario di Stato alla Presidenza dei Ministri del Movimento 5 Stelle che l’ha proposta) andrà a modificare gli articoli 56 e 57 della Costituzione italiana, con attivazione immediata dalla prossima Legislatura.
Referendum popolare settembre 2020: cosa prevede il testo di legge.
Il testo della legge costituzionale prevede un taglio al numero dei parlamentari presenti in Italia, secondo queste direttive:
- Per la Camera dei deputati si prevede una riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 (1 deputato per 151.210 abitanti, contro l’attuale rapporto di 1 per 96.006 abitanti);
- Per il Senato il numero delle poltrone passa da 315 a 200 (1 senatore per 302.420 abitanti, contro 1 ogni 188.424 abitanti), con conseguente riduzione della soglia minima dei senatori per Regione da 7 a 3 e un massimo di 5 senatori a vita;
- Nella Circoscrizione Estero i rappresentanti scendono da 18 a 12 candidati.
Il referendum sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre 2020 è di tipo costituzionale e confermativo, non prevede, dunque, il raggiungimento di un quorum. La legge entrerà in vigore se la maggioranza voterà “Sì”, mentre la vittoria dei “No” lascerà intatto l’attuale status normativo. Di seguito il quesito referendario così come verrà posto al vaglio popolare, su indicazione del Presidente della Repubblica il 17 luglio scorso:
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’ approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”
Potete scaricare il Testo di legge costituzionale recante “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.240 del 12-10-2019 )in questo link.
Consultazione popolare per la riduzione dei parlamentari. le ragioni del SÌ e quelle del NO
Il testo di legge ha sollevato non pochi dubbi sulla sua democraticità da un lato, in quanto si tratterebbe di un taglio indiscriminato alle rappresentanze politiche, senza alcuna regolamentazione a tutela dei partiti minori. Dall’altra parte, ci sono i sostenitori del SÌ che promuovono desiderio di cambiamento e di una maggiore giustizia socio-economica in Italia.
Le ragioni del SI al taglio ai parlamentari
- Riduzione dei costi della politica (500 milioni a legislatura secondo le stime);
- Una macchina burocratica più snella e efficiente;
- Allineamento alle democrazie europee (l’Italia ha il più alto numero di eletti in Parlamento).
Le ragioni del NO al taglio ai parlamentari
- Aumento della distanza tra la popolazione e i suoi eletti, in quanto diminuiscono le rappresentanze politiche per numero di abitanti;
- Maggiore accentramento del potere ai leader dei partiti più grandi, a discapito dei gruppi parlamentari più piccoli;
- Democrazia potenzialmente a rischio anche a causa di una minore rappresentanza territoriale, a causa dell’abbattimento dei senatori nelle Regioni.
Ricordiamo che i cittadini sono chiamati a decidere sul Referendum confermativo per il taglio dei parlamentari nelle giornate di domenica 20 settembre 2020, dalle 07.00 alle 23.00, e lunedì 21 settembre, dalle 07.00 alle 15.00.