Una multa per inquinamento luminoso a difesa delle stelle a Padova trascina con sé polemiche a non finire, per uno dei rari casi, forse l’unico, in Italia. La polizia locale padovana ha multato un concessionario d’auto della città veneta, con una sanzione di ben 1.716 euro per aver “osato” promuovere la sua azienda in modo eccessivo.
I cinque fari posti ad illuminare l’area intorno all’edificio sarebbero stati posizionati, infatti, in modo scorretto, andando a “offuscare le stelle“. Così, si colpisce,per la prima volta in Veneto, uno degli agenti inquinanti più subdoli e meno evidenti che si possa avere nel mondo moderno, ovvero l’inquinamento luminoso.
A dare la notizia della sanzione per violazione ambientale è stata l’associazione Veneto Stellato, composto da gruppi astrofili della regione. Secondo il presidente dell’associazione, Leopoldo Dalla Gassa, “La sanzione è stata erogata per omessa messa a norma dell’impianto di illuminazione esterna. L’illuminazione delle nostre città spesso rende impossibile osservare le stelle. Finora abbiamo segnalato circa quattromila violazioni ma è la prima volta che si arriva a una sanzione“.
A rafforzare la denuncia dell’associazione, ci ha pensato anche l’Agenzia regionale per l’ambiente, che ha segnalato il caso alla polizia locale di Padova: “Dopo aver ricevuto la segnalazione abbiamo provveduto a comminare la multa, una volta fatte le opportune verifiche e inoltrato gli avvertimenti del caso“.
La legge regionale per tutelare l’ambiente da inquinamento luminoso è stata introdotta dalla Regione Veneto nel 2009, con una norma che impone di installare i fari verso il basso e non verso il cielo, andando a offuscare la visuale delle stelle, che, seppur così lontane, sono considerate dall’Unesco un Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Molti cittadini veneti non sono ancora oggi consapevoli di reato ambientale luminoso e per questo ai trasgressori vengono concessi 90 giorni per mettersi in regola. Avvertimento che la concessionaria di Padova ha deciso di soprassedere da maggio 2018, causando il 27 novembre scorso, l’intervento sanzionatorio della polizia locale per l’eccesiva lumoinosità dei fari verso il cielo stellato.
La multa per violazione delle norme per inquinamento luminoso è stata causata da cinque proiettori installati in un unico palo di sostegno, che emettono ciascuno un fascio luminoso oltre i 90 gradi. Come previsto dalla normativa vigente, per ogni singolo faro puntato verso il cielo scatta una sanzione di 343,33 euro, da qui la multa di 1.716 euro al titolare della concessionaria di auto.
Chiarisce in merito l’astrofilo Leopoldo Dalla Gassa: “Il fatto è che il danno alla comunità non è solo scientifico, culturale o addirittura sanitario, con la troppa luce che in ore notturne può causare diversi disturbi. È anche una questione di risparmio energetico. Dal 2009 al 2014, dopo l’entrata in vigore della norma regionale, si sono risparmiati in tutto il Veneto oltre tre milioni di euro in energia elettrica“.