Da qualche anno, il Doomsday Clock segna le 23:58, meno di due minuti alla Mezzanotte. Cosè l’orologio dell’Apocalisse e perché se ne sta parlando negli ultimi tempi?
Orologio dell’apocalisse fermo a 100 secondi dalla fine del mondo: l’allarme della comunità scientifica internazionale echeggia attraverso i media, dopo la recente dichiarazione di guerra ucraina da parte di Putin. In verità, il simbolo della ‘notte dei tempi’ è stato arrestato già dal 2020 alle 23.58, a causa di alcuni importanti avvenimenti a livello mondiale, come il riarmo nucleare, il dilagare del COVID, lo scioglimento dei ghiacciai e la generale crisi climatica. Ma cos’è ‘l’orologio mezzanotte‘ che segna il destino dell’Umanità intera?
La storia di un ‘orologio fine del mondo’ che segna il destino dell’Umanità
Il temibile ‘Doomsday Clock’, nel suo nome originale in inglese, è, in realtà un orologio simbolo del rischio atomico e climatico incombente a cui può incorrere la razza umana, dove la mezzanotte rappresenta l’attimo esatto il cui verrà distrutta la vita sulla Terra. Attualmente, siamo al punto massimo nella storia più vicino alla fine dei Tempi.
L’idea di questo orologio del mondo venne lanciata nel lontano 1947 dagli scienziati della rivista mensile Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago, agli albori della Guerra fredda tra Russia e Stati Uniti. Il gruppo di scienziati intendeva incentivare le Nazioni verso il disarmo nucleare e, da allora, si propone di essere un ‘guardiano’ che vigila costantemente sui rischi reali che sono inaspriti dalle vicende internazionali, originariamente collegati solo al rischio atomico. In seguito, questo strumento è diventato il termometro che allerta anche sui pericoli legati al cambiamento del clima.
Come viene descritto nella sezione Orologio dell’apocalisse di Wikipedia dedicata. “originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all’umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici)“. Nel 1947, l’orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte ed è stato spostato complessivamente 22 volte.
Sempre secondo Wikipedia, in precedenza “la distanza minima era stata due minuti, raggiunta due volte: una tra il 1953 e il 1960 e una nel 2018; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 con i trattati START(ovvero i Trattati di riduzione delle armi strategiche tra Stati Uniti e Unione Sovietica, NdR) e il 1995“.
L’orologio dell’apocalisse a 100 secondi dalla fine: il rischio di un ‘inverno nucleare’
in un’intervista di Repubblica a Rachel Bronson, direttrice della rivista Bulletin of the Atomic Scientists, la scienziata esprime preoccupazioni sui prossimi sviluppi delle attuali ostilità internazionali. In particolare, non sarebbe lontano il pericolo di un ‘inverno nucleare’ causato da “particelle prodotte da un’esplosione nucleare salgono nell’atmosfera e bloccano la luce solare“:
“Siamo estremamente preoccupati di un qualsiasi uso. L’impatto sarebbe comunque devastante, fosse anche solo un missile nucleare. E a quel punto crediamo che l’escalation sarebbe inevitabile. Anche solo uno scambio nucleare limitato, o una detonazione nell’alta atmosfera contro qualche scudo missilistico, avrebbe conseguenze catastrofiche sull’ambiente, causando un inverno nucleare. Non ne siamo certi, ma di sicuro non vogliamo scoprirlo“.
– Rachel Bronson, direttrice del Bulletin intervistata da Repubblica.it