Arriva l’accusa di depistaggio contro i giudici di Bergamo che hanno condannato Massimo Bossetti all’ergastolo. La difesa del muratore denuncia gravi anomalie nella gestione e nella trasparenza dei campioni di Dna.
Condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti denuncia i magistrati di Bergamo per depistaggio. Nel corso delle indagini per il brutale assassinio della tredicenne di Brembate di Sopra, avvenuto 26 novembre del 2010, pare che ci siano state delle anomalie relative ai reperti e ai campioni di Dna.
Fino ad ora, la Cassazione ha dato ragione per tre volte a Bossetti, esortando i giudici di Bergamo a mettere a disposizione dei suoi difensori i reperti col Dna che lo hanno incriminato. Per l’accusa di depistaggio avanzata dal muratore di Mapello sta ora indagando la Procura di Venezia. Tempo fa, l’avvocato difensore di Bossetti, Claudio Salvagni, aveva scritto su Facebook:
“Massimo Bossetti è innocente, se mai avessi avuto dei dubbi, ora ne ho la certezza. Il non risultato ottenuto con la nuova pronuncia della Assise di Bergamo è, nuovamente, la dimostrazione della piena innocenza di Bossetti che è semplicemente, al pari di tanti e tanti altri ingiustamente condannati, vittima di un sistema sordo e cieco. Solo che a Massimo non è data neppure la possibilità di dimostrarlo, mai gli è stata data!”.