L’avventura del Milan in Europa League finisce ad Atene, molto in anticipo rispetto a quello che si attendeva dalla squadra rossonera. Il blackout arriva con una sonora tripletta da parte dell’Olympiacos che spegne l’ultimo cero all’opportunità del Milan di misurarsi ai sedicesimi di finale. Per il passaggio al turno successivo, alla squadra dii Gattuso sarebbe bastata una sconfitta con un solo gol di scarto e anche di più, se solo avesse messo a segno più goal. Purtroppo ai rossoneri è bastato un secondo tempo sfortunato per mettere ko ogni aspirazione in Uefa.
Il primo tempo di Olympiacos–Milan non si è segnalato per particolari azioni, ma tutto cambia nel secondo tempo, quando i padroni di casa cominciano a “fare” la partita. Per i Greci è tutto in salita, con l’entusiasmo a mille di un pubblico corale e acceso. Dopo una situazione confusionaria in area di rigore, l’Olympiacos segna il gol del vantaggio.
Poco dopo arriva il raddoppio per gli uomini di Atene con un autogol del difensore Zapata su un tiro di Guilherme dalla distanza: la deviazione del pallone spiazza Reina e il Milan rimane sotto di due reti. La squadra rossonera replica con un un calcio d’angolo trasformato in gol di testa da parte di Zapata, che così riesce a farsi perdonare, riportando il Milan sulla strada verso la qualificazione.
Nel finale di gara, arriva il verdetto finale: Olympiacos si attesta sul 3-1 per un calcio di rigore, concesso dall’arbitro per una trattenuta di Abate su Torosidis. Fortounis realizza il tiro dal dischetto, il Milan è fuori dall’Europa League, i greci restano. La qualificazione dell’Olympiakos assegna un passo indietro ai rossoneri rispetto all’anno precedente in cui almeno fu una big come l’Arsenal a porre fine al cammino rossonero.