A mezzogiorno di oggi il Premier Conte discute sull’attuale crisi di Governo in Italia. Prima di entrare in Aula, il Presidente ha dichiarato: “La situazione non è affatto semplice, speriamo di uscirne. Credo nei parlamentari e nel Paese”.
Il premier Conte discute sulla crisi di Governo in Aula e delinea un quadro non proprio roseo della situazione politica in Italia, ribadendo come “la situazione non sia affatto semplice”. Oggi a mezzogiorno il Presidente del Consiglio ha fatto appello a Montecitorio ai “responsabili” dell’imminente caduta della maggioranza, sottolineando “l’importanza della ripartenza e del legame con l’Europa“.
Al banco del governo in Aula alla Camera sono presenti i ministri Roberto Gualtieri, Roberto Speranza, Riccardo Fraccaro, Luigi Di Maio, le ministre Lucia Azzolina e Lucia De Micheli, il capo delegazione del M5S (Bonafede) e quello del Pd (Franceschini). Al suo ingresso in Aula, i deputati della Lega hanno protestato contro il Premier, mentre quelli di Italia Viva hanno mantenuto un silenzio di tomba.
Il discorso di Conte sulla crisi del Governo può essere seguito nel video in diretta live da Montecitorio e sarà seguito dal dibattito fino alle 15,30, dalle repliche del premier alle 17,00, dalle dichiarazioni di voto e dal voto di fiducia, previsto alle 20,30 circa.
Conte parla sulla crisi di governo in Italia: la diretta video.
l discorso del premier Giuseppe Conte
“All’inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatori delle posizioni delle forze di maggioranza. Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese”.
“Sin dall’inizio mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso” per “configurare una nuova stagione riformatrice” basata sulla “sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana. E ancora oggi “c’è una visione”.
“Abbiamo coltivato un serrato dialogo” con tutti “gli interlocutori istituzionali nella consapevolezza che solo con la leale collaborazione sarebbe stato possibile elaborare strategia di intervento efficaci”.
“Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale. È stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza”.
“L’assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie. Da luglio sarà introdotto “l’assegno unico mensile” per famiglie con figli sotto i 21 anni”.
“Proprio nei momenti più critici del Paese dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica”, come “servizio per i bisogni della comunità nazionale” e non come “logica di potere. Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all’altezza di questo compito”.
“Nel pieno della pandemia Covid e mentre da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento. Questa crisi di governo rischia di aprire una ferita incolmabile nella maggioranza e nel Paese. L’Italia merita un governo coeso per favorire la ripresa e per uscire dalla pandemia. Il Recovery Plan italiano sarà un piano largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri”.
“L’interesse nazionale è più che mai connesso, nel solco della nostra migliore tradizione costituzionali, a un sistema che valorizzi le specifiche esigenze delle realtà territoriali, alcune delle quali, per le loro specificità linguistiche e culturali, meritano tutta la nostra attenzione. Siamo forse l’unico Paese che ha coinvolto così frequentemente il parlamento. Lo avevo anticipato, il nostro Pnrr sarà uno sforzo di cui andare fieri. Dobbiamo però accompagnarlo con un provvedimento per superare ostacoli burocratici e assicurare tempi celeri, rinforzare quei presidi che consentono di rispettare i tempi e assicurare l’andamento dei lavori”.