Il programma di Mario Giordano prosegue con gli aggiornamenti da Kiev e l’inchiesta sullo spreco del gas italiano.
A Fuori dal Coro puntata di stasera dedicata ai temi di più scottante attualità, con dibattiti e approfondimenti per andare ‘dentro’ la notizia. Il programma di Mario Giordano vi aspetta, come di consueto, stasera, martedì 15 marzo 2022, su Rete 4, per tre ore di informazione sullo stato della guerra ucraina e l’attualissima emergenza economica italiana, farcita di sconsiderati aumenti di bollette, benzina e beni primari.
Fuori dal coro anticipazioni: tutti gli aggiornamenti del conflitto Russia-Ucraina
Prosegue il dibattito intorno alla guerra in Ucraina, con aggiornamenti in diretta video da Kiev. Il reportage sull’Ucraina verrà arricchito con immagini inedite della guerriglia urbana, con le testimonianze in vivo dei cittadini che hanno assistito agli scontri. In un’epoca in cui la guerra si combatte anche (e soprattutto) con le immagini, le opere di mistificazione sono abbastanza diffuse e le fake news diventano irrazionalmente pezzi di storia condivisi dal grande pubblico.
Anticipazioni Fuori dal Coro: il gas italiano come misura anti-crisi
Dopo il recente reportage sui pozzi di gas inattivi in Italia, Mario Giordano oggi proseguirà la sua inchiesta sui pozzi di gas non sfruttati, presenti lungo le coste del nostro territorio. Il tema principale saranno i possibili risvolti economici della guerra ucraina per un’Italia già dominata da sprechi e contraddizioni. L’indagine sul ‘potenziale italiano non sfruttato in materia di gas’ approderà in Sicilia, per poi approfondire altri modelli di risorse energetiche presenti in Italia, come le miniere di carbone e le energie rinnovabili.
Così, l’inviato di Fuori dal Coro, Tommaso Mattei, ha spiegato l’attuale situazione energetica italiana nella scorsa puntata del talk di Rete 4, durante la perlustrazione in barca al largo delle Marche:
“In Italia ci sono 752 pozzi di estrazione del gas completamente inattivi. Di 1.298 punti di estrazione, 752 sono fermi. Il crollo dell’estrazione del gas nell’Adriatico è stato vertiginoso. Nel 2000 si estraevano 17 miliardi di metri cubi, oggi 800 milioni. Tradotto: il 95% in meno“.