Un giovane personal trainer ucciso per aver difeso la fidanzata durante una rapina all’uscita di un pub, nel quale avevano trascorso la serata. Roma sconvolta: è caccia ai due aggressori
Non ce l’ha fatta il giovane personal trainer colpito da un colpo di pistola alla testa mentre cercava di difendere la sua ragazza da uno scippo all’uscita di un pub. La tragedia ha avuto luogo la scorsa notte a Roma: Luca Sacchi, avrebbe compiuto 25 anni a febbraio, ma la sua giovane vita è stata vigliaccamente troncata da due aggressori affamati di “briciole”. L’episodio, accaduto intorno alle 23.30 un via Teodoro Mommsen, nel quartiere romano Caffarella, ha lasciato nello sgomento l’intera comunità romana. Ora si cercano i due rapinatori, scappati a bordo di in auto.
La fidanzata di Luca Sacchi, Anastasia di 24 anni è distrutta: di certo non si aspettava di perdere il suo compagno di vita a causa di un gesto così spregevole. I due malviventi, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbero circuito la coppia mentre era di ritorno a casa. Questa la testimonianza di Anastasia:
“Eravamo appena usciti dal pub. Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: ‘Dacci la borsa’. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, quindi è intervenuto l’altro aggressore che gli ha sparato in testa“.
Ucciso un giovane di 25 anni a Roma: la corsa in ospedale
Un colpo di pistola arriva in testa del giovane romano, un altro raggiunge un vetro del pub dal quale erano usciti i due fidanzati. Il resto è una delirante corsa per cercare di salvare il ragazzo che appare subito in condizioni gravissime. Dopo un disperato tentativo di salvarlo con un intervento, Luca Sacchi muore all’ospedale San Giovanni. Anche la sua compagna viene portata in ospedale per una contusione alla testa, ma il suo dolore più grande è, purtroppo, incurabile.
Partono immediatamente le indagini per trovare i due aggressori, che sarebbero scappati in auto, secondo alcune testimonianze. Ancora non è stato ritrovato il proiettile per risalire all’arma con cui è stato ucciso il ragazzo, ma si presume che sia un revolver, ma rimangono al vaglio le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della zona.
La procura ha aperto un procedimento per omicidio volontario, ma per gli amici e i parenti di Luca Sacchi questo tragico evento ha molto più dell’assurdo: come si può bruciare la vita di una persona, con tutti i suoi sogni e le sue aspettative per avere in cambio uno zainetto?