L’emergenza pandemica del Covid-19 ha generato danni collaterali che stanno travolgendo l’economia del Paese. A sostegno di Autonomi, Co.Co.Co e titolari di P.Iva, su Change.org è attiva una petizione che richiede misure più incisive, dopo lo scontento generato dal Decreto Cura Italia.
Se l’emergenza sanitaria generata dal Covid-19 si sta manifestando in tutta la sua intensità, non così chiaramente abbiamo una quantificazione certa dei futuri danni sull’economia italiana. Quello che, invece, si può tranquillamente affermare è che il Coronavirus ha messo in risalto la già precaria condizione dei lavoratori autonomi e dei titolari di Partita Iva in Italia.
Decreto Cura Italia: come tutela i lavoratori non dipendenti.
La petizione di Change in favore di autonomi e P.IVA si manifesta all’indomani dei primi provvedimenti in materia fiscale pronunciati dal Governo con il decreto Cura Italia. Una serie di delibere che hanno già generato disappunto per la loro scarsa pervasività nel risollevare milioni di persone al collasso. In sostanza il Cura Italia ha disposto per i lavoratori autonomi:
- sospensione del versamento delle ritenute d’acconto
- sospensione dei contributi previdenziali e assistenziali
- sospensione dei premi per l’assicurazione obbligatoria
- previsione del “fondo per il reddito di ultima istanza per i lavoratori (anche autonomi) che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività”
- 60% del credito d’imposta sull’ammontare del canone di locazione
- 600 euro per il mese di marzo, non cumulabile sul reddito, “a liberi professionisti titolari di partita Iva, ai lavoratori titolari di rapporti di co.co.co. e lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell’Ago“.
Change.org lancia una petizione per autonomi e P.IVA in Italia: i numeri dei lavoratori a rischio collasso per l’emergenza Covid-19.
Non basta il decreto “Cura Italia” a risollevare le giustificabili preoccupazioni di chi non è un lavoratore dipendente in Italia. L’assenza di tutele e di una linea guida contrattuale, ha, infatti, letteralmente piegato in ginocchio una vastissima schiera di lavoratori sul territorio nazionale, che già “arrancavano” a fine mese. E non stiamo parlando certamente di “briciole”.
Secondo una stima Istat, pubblicata dal Corriere della Sera, gli “autonomi italiani sono 5,3 milioni, ovvero il 23,2% degli occupati, ben oltre la media Ue che si ferma al 15,7%“. Questo dato si ridimensiona fortemente se si tiene conto che solo nel 2017 “sono uscite dal mercato del lavoro più di 640 mila persone, in buona parte artigiani e piccoli commercianti”, strozzati dalla morsa delle tasse.
Il quadro italiano oggetto della nuova petizione di Change.org è quello di tantissime categorie lavorative condannate a ottemperare a onerosi obblighi fiscali, senza possibilità di ferie pagate o di alcun sostegno per malattia. Sono tutti dati indicativi per comprendere come quest’emergenza pandemica si sia diffusa su un terreno dalle fondamenta fragili.
Petizione Change.org per autonomi e P.IVA in Italia: come firmare.
Su questa pagina è possibile aderire al’iniziativa di Change.org, per richiedere il Condono totale e tombale e l’azzeramento di tributi e contributi per Autonomi e P.IVA. Qui, il testo della petizione:
L’Associazione Autonomi e Partite iva, nella persona del suo Presidente Eugenio Filograna, chiede un incontro urgente con il Governo per discutere dei provvedimenti urgenti da adottare in questa situazione di emergenza sanitaria (Corona virus): si chiede il condono totale e tombale e l’azzeramento di tutti i tributi e contributi fino a luglio 2020, più l’amnistia generale per azzerare l’insostenibile lavoro arretrato dei tribunali e della pubblica amministrazione; tutto ciò per resettare l’aggravio insostenibile che sta affliggendo il paese e dare all’Italia la possibilità di ripartire.
CHIEDIAMO
1) Condono totale e tombale
2) Azzeramento di tutti i tributi e contributi fino a luglio 2020
3) Amnistia generale