L’indagine Prisma della Procura di Torino e della Guardia di Finanza si amplia con altri bug di bilancio in casa Juve. Chi sono i calciatori juventini coinvolti nell’inchiesta degli ‘stipendi congelati’?
Juventus indagata per falso in bilancio sulle plusvalenze, ora è nell’occhio del ciclone per presunti stipendi non dichiarati ad alcuni calciatori, durante il primo lockdown Covid a marzo 2020. L’esito dell’inchiesta denominata Prisma da parte della Procura di Torino e della Guardia di Finanza è giunto dopo una serie di indagini e perquisizioni che hanno avuto luogo tra Roma, Milano e Torino.
Dal lavoro degli inquirenti, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati gli amministratori di casa Juve, sono emerse alcune perplessità che vanno a collimare con il bilancio realmente dichiarato dai bianconeri. In particolare, sarebbero emerse delle scritture private tra il team e i calciatori, che mettono in dubbio il presunto slittamento del pagamento di quattro mensilità di stipendio, durante il blocco del Campionato causato dalla pandemia.
In parole povere, alcuni calciatori avrebbero acconsentito formalmente alla riduzione o rinuncia dello stipendio, in seguito allo stop della serie A, salvo poi intascarlo sottobanco. Una manovra sugli stipendi congelati che avrebbe generato un risparmio di 67 milioni di euro sul bilancio annuale juventino regolarmente registrato in quell’anno.
Dall’indagine per falso in bilancio alla ‘manovra stipendi’: i conti Juve che non tornano
La ‘manovra stipendi’ rappresenta un filone d’indagine dell’inchiesta Juventus – Prisma già in corso e ne costituisce una vera e propria svolta. La Procura di Torino, infatti, stava già vagliando sulle plusvalenze Juve di bilancio legate alla compravendita dei calciatori, attestate a un valore di 282 milioni di euro in tre anni (stagioni 2019-20 e 2020-21). In pratica, i “cartellini dei calciatori sono stati fraudolentemente maggiorati con lo scopo di alterare il bilancio e mostrare una posizione debitoria inferiore a quella reale“, come specificato in questo articolo.. A conclusione del Calciomercato di apertura della stagione calcistica 2020/2021, la Juve si era classificata terza nella top ten delle squadre più spendaccione.
Nel filone di indagine sulle plusvalenze fittizie, i PM di Torino già nello scorso novembre avevano iscritto nel registro degli indagati il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e cinque amministratori tra dirigenti ed ex dirigenti del club. Il ritrovamento di queste ‘scritture segrete’ ha allargato il campo degli inquirenti anche agli stipendi dei calciatori bianconeri, chiamati a testimoniare davanti al giudice. Il primo a essere convocato come ‘persona informata sui fatti’ è stato Paulo Dybala, ascoltato ieri pomeriggio alla presenza dei pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello.
Indagine Juventus Prisma: chi sono i bianconeri coinvolti
L’indagine sui conti della Juve in merito alle retribuzioni sospese ha individuato 13 calciatori bianconeri formalmente coinvolti nell’inchiesta. Essi sono: Alex Sandro, Bernardeschi, Bonucci, Chiellini, Cuadrado, Danilo, De Ligt, De Sciglio, Dybala, Pinsoglio, Rabiot, Rugani e Szcznesy. Dopo l’audizione di Dybala, si attendono nei prossimi giorni le testimonianze del resto della squadra, insieme a Maurizio Sarri, allenatore in carica nelle file bianconere in quell’anno.
È ancora prematuro poter definire cosa rischia la Juventus a conclusione dell’indagine Prisma. Occorre valutare se grazie al falso in bilancio la Juve abbia beneficiato sui risultati ottenuti, quantificare il danno fiscale effettivo o se ci sia stato un semplice (ipotesi remota) errore di valutazione.