Nel bel territorio di Palermo, precisamente a Isnello, si tira un sospiro di sollievo per il salvataggio della speleologa di 42 anni rimasta ferita ieri pomeriggio, 15 dicembre, a cento metri di profondità dentro l’Abisso del Vento, la grotta delle Madonie. La professionista è stata salvata e ricondotta in superficie dopo 12 ore di attesa nella grotta.
Dopo il salvataggio, la speleologa ora sta bene, forse avrà a che fare con una frattura riportata a una gamba, almeno per quanto riferito dai suoi soccorritori. I gruppi di soccorso hanno intensificato i lavori per tutta la nottata, in un ambiente tutt’altro che agevole, con strettissimi passaggi, profondi pozzi, al freddo e con un’umidità di oltre l’80%.
Nata a Bronte, in provincia di Catania, la speleologa salvata stava portando avanti un’escursione nella zona, con un gruppo di altri 8 compagni, quando accidentalmente è caduta. Mentre due dei suoi le sono rimasti vicino, i restanti, invece, sono andati a cercare soccorso per dare l’allarme al Cnsas, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che offrono un servizio pubblico di salvataggio ai propri professionisti, in zone territoriali disagevoli.