Non si placano le proteste riguardo ai distributori di canapa legale vicino a scuole e altri luoghi pubblici “a rischio”. Il grido di allarme viene ora da Lecce a causa del montaggio di macchinette per l’acquisto di prodotti a base di cannabis light, a pochi passi da tre scuole superiori, il Banzi-Bazoli, il Deledda e il Galilei-Costa.
La sostanza che presenta un valore di thc inferiore al limite dello 0,6%, come imposto dalla legge, rappresenta, infatti, un business in espansione, tanto che aumenta il numero di consumatori, anche in molte città d’Italia. La preoccupazione per i giovani viene lanciata dal mondo scolastico e politico, con la dirigente scolastica del liceo scientifico, Antonella Manca, che aveva estrenato il suo “sconcerto per una legge che autorizza l’installazione di distributori di cannabis in aree sensibili, frequentate ogni giorno da migliaia studenti“. In una nota la Preside aggiunge:
“In qualità di comunità educante attenta alla crescita sana di ciascun ragazzo siamo impegnati quotidianamente nella lotta all’uso di alcool e droghe, in un’azione sinergica di sensibilizzazione che coinvolge studenti, docenti, genitori, esperti, istituzioni. Chiedo, quindi, rispetto per la nostra azione educativa. Chiedo rispetto per i nostri giovani, la cui salute e il cui benessere psicofisico sono i beni più preziosi per la società tutta“
Anche per Alleanza Cattolica, associazione di laici di diritto pontificio, la presenza di distributori di Cannabis Light è un’intollerabile banalizzazione da parte delle istituzioni:
“Occorre liberare il campo dalle menzogne. Non esistono droghe leggere: tutte le sostanze stupefacenti hanno sempre effetti psicotropi e determinano dipendenza sempre crescente, cominciando proprio da quelle c.d. light“
Non così la pensa il gestore del Cannabis Web Store, che tuona a spegnere ogni pregiudiizio:
“Nulla di illegale, solo esterrefatto della disinvoltura con cui si traggono conclusioni che non appartengono alla realtà“