A Borgomanero, in provincia di Novara, si insegna ad essere medici a prescindere dalle condizioni finanziarie del paziente: così 26 primari in pensione, con assistenza di personale volontario, curano gratuitamente pazienti in difficoltà economiche.
Nel novero degli specialisti ci sono tante categorie di persone, ognuna con la sua storia personale di affanni e muri sociali, come anziani, cassaintegrati, disoccupati e richiedenti asilo.
Gente di ogni sesso ed età, che non hanno il denaro necessario per pagarsi le cure, come tanti ce ne sono in Italia, e pertanto costretti a rinunciare alla tutela della propria salute.
Il poliambulatorio dei primari che prestano cure gratuite è aperto dal 2010, grazie ad un impegno costante dell’associazione Auser, gruppo di volontariato e di promozione sociale, impegnato nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società. La struttura offre in tutto 17 reparti, tra cui cardiologia, ortopedia, medicina interna e otorinolaringoiatria.
Maria Bonomi, 80 anni e un passato da sindacalista, attuale presidente di Auser, ci racconta l’esperienza del poliambulatoriosolidale:
“La nostra è una scelta di vita. In gioventù ho sperimentato la povertà, quella vera. Il mio sogno prima di morire era dare ad altri ciò che a me è totalmente mancato. Dopo la crisi economica ho cominciato a vedere intorno a me tante situazioni problematiche. E le difficoltà finanziarie non riguardavano più soltanto i pensionati con la minima, ma anche molti lavoratori, alle prese con licenziamenti e cassa integrazione. Dovevamo quindi fare qualcosa“.
Dopo l’apertura dell’ospedale otto anni fa, il presidente racconta l’inizio di quest’avventura: “Siamo partiti con un gruppo ristretto di medici e il progetto è andato via via ampliandosi. I primi a prestare gratuitamente la loro opera sono stati Piero Sacchi, primario cardiologo, Sergio Cavallaro, urologo e chirurgo e Felice Fortina, nefrologo. Sacchi, venuto a mancare nel 2015 e a cui abbiamo intitolato la struttura, andava in ambulatorio anche dopo essere stato costretto su una sedia a rotelle da una malattia“. Attualmente, il poliambulatorio supporta anche test diagnostici come ecografie, elettrocardiogrammi, holter ed ecodoppler
Sulle sovvenzioni che mantengono in piedi l’ospedale, la Bonomi spiega che il sostegno arriva “grazie alle attività della nostra associazione, impegnata anche sul versante del trasporto solidale di pazienti indigenti e a qualche donazione privata. Da noi l’attesa per le visite è di pochi giorni. Cerchiamo di fare l’impossibile per combaciare le esigenze dei pazienti con la disponibilità offerta dai medici. Ormai sfioriamo i 2 mila consulti l’anno“.
Da sei mesi l’Auser di Borgomanero ha attivato una convenzione territoriale anche per le cure odontoiatriche. “Sempre più persone, bambini compresi, sono costretti a rinunciare al dentista. Abbiamo allora pensato di chiedere ad alcuni professionisti la disponibilità di intervenire a titolo gratuito. Recentemente ci siamo aggiudicati un bando regionale da 50mila euro. Con questi soldi pagheremo i materiali per i trattamenti odontoiatrici destinati ai pazienti in difficoltà economiche, selezionati in base all’Isee“.
La presidente Maria Bonomi prosegue il suo discorso, manifestando, però, lecite paure per il futuro: “L’esistenza di strutture come la nostra testimonia la sofferenza del servizio sanitario nazionale. In futuro, l’invecchiamento della popolazione e un divario reddituale sempre più grande farà sì che sempre meno persone saranno in condizione di curarsi. E purtroppo reclutare nuovi volontari diventa sempre più difficile, quindi non credo che si riuscirà a sopperire alle carenze del Servizio sanitario nazionale con la solidarietà. Recentemente abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione tra i giovani, speriamo porti qualche risultato“.