Ribattezzato dall’ironia pungente pertenopea come un matrimonio trash, fa discutere la celebrazione delle nozze tra il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli, Un evento che ha sdegnato enormemente il Comune di Napoli, il matrimonio della Rispoli: la donna è tristemente conosciuta come la vedova del boss Gaetano Marino, ucciso con 11 colpi di arma da fuoco a Terracina il 23 agosto 2012, a causa di una conflitto interno al clan degli “Scissionisti” di cui faceva parte a Secondigliano.
Il matrimonio trash è stato anticipato da una festa organizzata lunedì sera, in piazza del Plebiscito. La celebrazione delle nozze avvenuta oggi, 28 marzo, è stata allestita in “pompa magna” con tanto di corteo con carrozza, cavalli, trombe e giocolieri. A seguire i due promessi sposi, una platea di fan di Tony Colombo, a cui hanno dedicato anche condivisioni di immagini con tanto di hashtag . A causa del matrimonio, in programma stamattina al Maschio Angioino, paradossalmente è stato portato in un’altra sede un evento iniziativa dell’amministrazione del Comune di Napoli, denominato “100 Passi per il 21 marzo”, dedicato proprio alle vittime innocenti di camorra.
Alessandra Clemente, assessore alla Polizia Locale del Comune di Napoli, si scaglia contro tutto quello che ha ruotato intorno alla celebrazione del matrimonio trash: “Non consentiremo che Napoli si trasformi in un palcoscenico oleografico dove celebrare nozze sfarzose, di dubbio gusto e senza rispettare le regole minime. Ci era stato solo comunicato un flash mob in piazza del Plebiscito (durante la festa pre-nuziale di lunedì sera) tale comunicazione era stata inviata dagli organizzatori anche agli altri uffici preposti, invece dalle immagini che abbiamo acquisito nella piazza si è svolto un mini concerto con installazione di un box, un palco, luci, musica, band. È un fatto grave ed ovviamente non autorizzato, le immagini sono eloquenti, addirittura sono affluiti nei pressi di piazza del Plebiscito auto, furgoni e una limousine. Ho dato mandato agli uffici della nostra Polizia Locale in tempi solleciti di inviarmi un report completo ed è già in nostro possesso una prima relazione stilata dalla polizia municipale, che ha già elevato contravvenzioni e contestato le irregolarità, per quanto è avvenuto stamane nelle strade di Secondigliano e presso il Maschio Angioino”. “Contesteremo ai responsabili ed all’organizzazione tutte le violazioni di legge e le sanzioni relative perché non passi il concetto che chiunque può fare il proprio comodo a Napoli infischiandosene delle regole, delle leggi e delle norme“.
Sempre la Polizia Locale dichiara: “La carrozza, che ha attraversato il Corso Secondigliano, è stata fermata e sanzionata dai poliziotti intervenuti, che hanno riscontrato diverse irregolarità come previsto dal Codice della Strada, a carico del conduttore della carrozza. In particolare l’attività veniva svolta con la mancanza della targhetta identificativa e segnale mobile di pericolo per i veicoli a trazione animale ed ha rallentato la pubblica circolazione in assenza di alcuna autorizzazione o comunicazione alle autorità preposte“.
La festa nuziale è proseguita al Maschio Angioino per il rito del matrimonio civile. La Polizia Locale ha effettuato operazioni di controllo con i droni, attraverso le autorizzazioni concesse da fotografi commissionati per le nozze. C’è stato un enorme afflusso di gente, con una pressante nell’area circostante il Maschio Angioino, quindi la Polizia ha provveduto “a tenere sgombera la rampa di accesso e a consentire comunque una regolare circolazione sia veicolare che pedonale per la fruizione del monumento. Si è inibito l’accesso dei carri e di altri mezzi non autorizzati al transito e all’ingresso del monumento“.
Per quanto riguarda la festa che ha anticipato il matrimonio trash, le testimonianze pervenute anche grazie a filmati sui social network , hanno dedotto che i “festeggiamenti erano già cominciati in precedenza, utilizzando abusivamente, nelle ore notturne, Piazza del Plebiscito, per una vera e propria rappresentazione canora, si è immediatamente iniziata l’attività investigativa. Pertanto si è risaliti all’individuazione degli organizzatori dell’evento, e inoltre si è proceduto all’acquisizione di filmati e video pubblicati sui social allo scopo di determinare e perseguire le responsabilità dei soggetti coinvolti, che hanno agito in difformità alle normative vigenti sulla materia ed in assenza ad autorizzazioni delle autorità preposte“.