Come le credenze limitanti incatenano la tua esistenza all’infelicità e ti proibiscono di avere successo nella vita. “Se il tuo cervello è l’hardware, il tuo mindset è il software” ed è proprio la nostra mentalità a dirci quello che dobbiamo fare e ciò che dobbiamo essere.
È la domanda del secolo che attanaglia milioni di persone: perché non posso avere successo nella vita? Non si sta parlando, ovviamente, di un successo sociale “da vetrina”, come quello che riempie la nostra quotidianità di vip e personaggi propagandati dalla TV. Piuttosto, la riflessione più ovvia che ci viene in mente è perché non possiamo aspettarci anche noi nulla di buono da questa realtà. Cosa ci impedisce di rendere la nostra vita meravigliosa, dare il meglio di sé e raggiungere uno status finanziario ed esistenziale in perfetto equilibrio?
Non è un caso che la domanda su come avere successo nella vita sia diventata così manifesta negli ultimi decenni, in un periodo storico in cui tantissime persone possono accedere, almeno virtualmente, a modi alternativi di essere. In un epoca in cui “molti ce l’hanno fatta” ci si sente come se avere successo nella vita fosse appannaggio esclusivo di tali eletti, forse per destino o per qualche oscura mente diabolica al suo posto. Lo stesso “fato” avrebbe riservato a noi altri una vita grama, soffocante e priva di aspirazioni. Ma è proprio così?
Chi è il peggior nemico che ci trattiene dal nostro successo?
Il nostro destino è appeso alla spada di Damocle della fortuna cieca e bizzarra? È colpa della società, della crisi, della nostra famiglia, del governo se ci buttiamo dal letto ogni giorno con l’angoscia di dover affrontare quello che non vogliamo? Niente di più vero, condizioni sociali, legate all’origine e allo stato di welfare di un Paese possono influenzare enormemente la ricerca della felicità e infangare i nostri sforzi.
Ma c’è qualcosa di molto più profondo che ci condanna alla nostra valle di lacrime: le nostre credenze limitanti. Che poi sono anche quegli atteggiamenti mentali che predispongono un intero popolo alla passiva rassegnazione, al vittimismo e alla mancanza di autodeterminazione dei propri diritti.
Le credenze limitanti sono dei “mostri” interiori che sussurrano all’orecchio delle nostre paure, come un boia che aspetta il suono del gong per colpirci. Esse non danno scampo e si manifestano con la potenza di un fulmine ma senza renderci coscienti di ciò. Sono le credenze che abbiamo costruito nel tempo fin da quando eravamo piccolissimi e ci condannano fondamentalmente alla “non scelta“, che, però, non è sinonimo di sicurezza, tutt’altro. (continua dopo immagine…)
Siamo quello che “crediamo di essere”: riconoscere le nostre convinzioni limitanti
“Quando ripetiamo di continuo le stesse affermazioni limitanti, le nostre realtà iniziano a riflettere esattamente quello che pensiamo“. Un articolo del The New York Times cerca di togliere il “velo di Maya” alle nostre più profonde convinzioni, offrendoci una lista dei pensieri inconsci che influenzano e limitano tutte le scelte nella nostra vita. ”
Siamo quello che pensiamo”, ma anche quello che “crediamo di essere”. Nel bene o nel male, è il mindset di partenza che crea le nostre “scorciatoie mentali” ed è lui che ci guida come un navigatore automatico dove supponiamo che debba essere il nostro posto. Andiamo a svelare insieme alcune delle nostre più potenti convinzioni limitanti, ricordando che disconoscerle non aiuta assolutamente. Come insegna Sun Tzu ne L’Arte della guerra:
“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia”.
Alcune convinzioni limitanti che ti impediscono di avere successo
Ecco un decalogo di alcune credenze limitanti più diffuse, vere e proprie trappole mentali, che ti stanno trattenendo dal raggiungere il tuo stesso successo. (continua dopo immagine…)
1. “Se ci sono cose belle nella mia vita, saranno equilibrate da cose brutte”.
È un senso di angoscia camuffata, una vocina chi ci assale quando assistiamo ad un miglioramento delle nostre vite. Improvvisamente non ci fidiamo, ci sembra che, di lì a poco, le cose possono peggiorare. Questa credenza limitante ci dice chiaramente che “non meritiamo” di stare bene e ci aspettiamo che tutto crolli. Ma è proprio quella vocina che sarà la causa dei nostri guai, privandoci nel contempo della gioia di un nostro successo. Si potrebbe chiamare la “sindrome dell’altalena“, una convinzione che si rifà alla convinzione che debbano esserci per forza alti e bassi nella nostra vita, quando invece dovremmo impegnarci a pensare positivo in ogni occasione.
2. “Non sono abbastanza qualificato per realizzare quello che vorrei veramente fare”.
Dietro alla preoccupazione di non essere abbastanza all’altezza di una situazione per mancanza di conoscenza o abilità, si cela, in realtà, la paura che siano gli altri a dirci di non essere capaci. Il sapere e la conoscenza in qualsiasi campo dipendono dalla nostra reale determinazione a migliorarci, giorno dopo giorno. La paura degli altri si supera partendo da se stessi, ma dobbiamo abbattere la convinzione che ci autolimita a quello che gli altri possono pensare di noi.
3. “Quando avrò successo, non mi piacerà nemmeno”.
Stesso ragionamento per trascendere la paura degli altri, può valere per questa convinzione limitante: il successo personale ci può esporre al giudizio degli altri. Questa credenza si rende evidente quando esponiamo al nostro giudizio chi ha più successo di noi: è un arrivista, un raccomandato, chissà cos’ha fatto per diventare quello che è. Una volta svelata questa mistificazione della mente, ci rendiamo conto che, alla fine, rimaniamo solo noi a decidere e a scegliere per la nostra vita. E, anche se avremo successo, abbiamo il potere di scegliere relazioni sane ed armoniose tra coloro che ci circondano.
4. “Per guadagnarmi da vivere facendo ciò che amo, devo anche accettare tantissimo lavoro che non voglio fare”.
Ecco riemergere quella vocina dentro di noi che si lega ad un istinto arcaico della sopravvivenza. I compromessi esistenziali nella scelta del proprio lavoro sono ormai il nostro pane quotidiano. Eppure questo atteggiamento mentale non giova la cambiamento, anzi. Bisogna comprendere che non è un fattore consequenziale quello secondo cui per cercare il successo devi fare quello che non vuoi. Ad ognuno di noi, a più livelli di difficoltà, è consentito di raggiungere la prosperità finanziaria, occupandosi di quello che si vuole davvero fare. La giusta importanza si dovrebbe attribuire anche alla ricerca di un equilibrio tra riposo e lavoro. Sobbarcarsi di sacrificante lavoro che ci svaluta per racimolare qualche soldo in più, almeno che non ci si trovi in una situazione di emergenza, non è una brillante idea per chi vuole migliorare la propria vita.
5. “I miei grandi problemi si risolveranno in tempo”.
Questa credenza limitante del nostro inconscio ci spinge verso l’inattività più estrema. Forse andrà bene per i piccoli problemi, il tempo può curarli, ma come si fa a risolvere grandi problemi o affrontare importanti cambiamenti senza piani d’azione coerenti e costanti nel tempo? Molto probabilmente essi peggioreranno fino a cronicizzarsi. Aspettando Godot…
6. “Con i soldi ho un rapporto complicato”.
Se pensi di non essere abile con i soldi, non sarai mai abile con i soldi. La credenza limitante di non essere valido o non meritevole di avere denaro, influenza tutto ciò che fai direttamente dalla tua parte più profonda, dove si trova il tuo nemico. Occorre cambiare la tua mentalità pensando di essere “bravo a guadagnare“, mantenendo la disposizione d’animo a voler migliorare continuamente.
7. “La vita è dura.”
La vita ci pone spesso davanti a situazioni anche abbastanza difficili, ma definire ardua la vita stessa è molto spesso una catena che ci tiene legati alle nostre paure più limitanti. I cambiamenti stessi vengono visti di sovente come passaggi dolorosi, ma non c’è nulla di predefinito in questo. La vita può essere vissuta piacevolmente anche se la strada è in salita, tutto sta nell’inserire nel quotidiano delle abitudini produttive che ti fanno stare bene e ricercare quei “sacrifici” che ti fanno apprezzare ciò che fai.
8. “Tutti gli altri sono più in gamba di me”.
La convinzione che il nostro valore possa dipendere dal paragone con gli altri è un’oscura chimera che ci fa irrigidire nell’immobilismo più assoluto. Che senso ha paragonarsi agli altri se miliardi di persone come te viaggiano ad un proprio personale livello? In ogni momento della nostra vita potremmo trovare esempi di persone che hanno più successo di noi, come, allo stesso modo, potremmo trovare chi sta decisamente peggio. Dunque, perché rapportare il proprio valore a quello altrui? Un conto è avere dei sani modelli a cui inspirarsi, un conto è perseverare in uno stato di rinuncia dei propri progressi, perché non ci si trova nella stessa situazione di chi sta meglio.
9. “Ogni volta che provo ad affrontare un cambiamento, fallisco.”
La delusione che si genera da aspettative più alte, ci può portare a rinunciare ad un cambiamento reale della nostra vita. Una convinzione limitante molto diffusa è quella di aspettarci che il successo invada improvvisamente come un’onda anomala la nostra quotidianità. Se ciò non avviene in un periodo di tempo relativamente breve, ci ritiriamo dalla scena scoraggiati e feriti. Ma i veri cambiamenti sono fatti di piccoli itinerari percorsi tutti i giorni sul sentiero della nostra esistenza. Non si fallisce perché qualcosa non ha funzionato, piuttosto è la costanza per raggiungere i tuoi obiettivi, insieme alla gioia dei piccoli passi, che è venuta a mancare.
10.“Questo è il massimo che può accadermi nella vita”.
Questa è una profonda credenza che limita fortemente le nostre opportunità di successo. Qualunque cosa crederai, se credi che questo sia il massimo che ti riservi l’esistenza, che più di così non puoi fare, che tutto sia più difficile per te, probabilmente sarà così. Anche pensare che la propria vita sia più ingiusta con te ti farà sempre rimanere un passo indietro da quello che potresti essere. La strada del successo parte dalla distruzione dei nostri più radicati pregiudizi sulla vita e dalla riqualificazione della nostra mente: “Stay hungry. Stay foolish!“.