L’accusa è quella di “eccesso colposo di legittima difesa” ma Deborah ha solo reagito per difendersi da Lorenzo, quel padre rabbioso ex pugile, che trovava conforto nello stordimento da cocaina e alcool
A Monterotondo, in provincia di Roma, sono state ore di apprensione, ma per ora Deborah Sciacquatori è tornata in stato di libertà, dopo essere stata arrestata domenica mattina per aver ucciso il padre Lorenzo. Sulla studentessa di 19 anni pende, infatti, l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. La ragazza avrebbe reagito all’ennesima aggressione dell’uomo, ex pugile e con problemi di alcool, nei suoi confronti, di sua madre e della nonna paterna.
Non solo Deborah la vittima di questo assurdo gioco di rabbia convulsa e di sfogo ossessivo mai saziato, ma anche la compagna di Lorenzo Sciacquatori, Antonia Carrassi, e la sua mamma anziana, e la nonna anziana. Ma chi è Lorenzo Sciacquatori, il padre “orco” che ha ricevuto proprio dalle mani di sua figlia la pena più grande, in risposta a quel dolore gratuito che ha reiterato in tutti questi anni?
Chi è Lorenzo il padre violento ucciso da Deborah Sciacquatori
Lorenzo Sciacquatori di 41 anni è il padre violento ucciso da una figlia vittima da troppo tempo della sua rabbia ossessiva. Lorenzo serbava dentro di sé un male oscuro, crudele, insaziabile che già nel 2014 gli aveva causato l’arresto per maltrattamenti, in seguito alla denuncia di Antonietta, madre di Deborah.
Sciacquatori non riusciva a venir fuori da quel circolo vizioso di aggressività e dipendenza legata ad abuso di sostanze, come tante persone, in un’ottica trans-generazionale, succubi dei mostri costruiti dalla loro stessa mente. Ma la loro avida ricerca della pace interiore li spinge ad essere essi stessi mostri, colpendo a tradimento quegli affetti che più di ogni altri potrebbero aiutarli e comprenderli.
La storia di Lorenzo Sciacquatori è simbolo di quelle contorte distorsioni della mente in cui gli altri sono le cause del nostro dolore interiore. Ma se non si decide seriamente di venirne fuori, nulla può opporsi contro quella rabbia profonda contro se stessi e gli altri: né l’alcool, né la cocaina, né i farmaci e, forse nemmeno i pugni dati contro il pungiball, su cui Lorenzo si allenava nel garage di casa.
Su Lorenzo Sciacquatori è intervenuto il suocero, Vito, nonno di Deborah che ci offre un quadro della situazione disperata in cui versava la famiglia per tutti questi anni:
“Questa situazione si sapeva da anni, noi siamo sconvolti ma lo immaginavamo, succedeva quasi tutti i giorni. Quello che è successo non lo auguro a nessuno. Quattro, cinque anni fa mia figlia ha denunciato, ma la cosa si ripeteva. Mio genero aveva bisogno di aiuto, era debole, si arrabbiava per niente, era nervoso. Mischiava alcol, droga, e le gocce che prendeva per restare calmo. Stava fuori di testa, non capiva più niente – continua l’anziano – quando andavamo a casa loro, però, si nascondeva dentro la camera, usciva per salutarci ma con noi non parlava. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, l’abbiamo pure allontanata ma non c’è stato nulla da fare. Mia figlia temeva che avrebbe ucciso anche noi, che sarebbe venuto a casa nostra. Ma a noi non ha mai detto niente, da noi non si è mai visto“.
La fine di un’assurda violenza dietro l’omicidio colposo di Debora Sciacquatori: la ricostruzione dei fatti
Secondo la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti, sono le 4.50 del mattino di domenica 20 maggio, quando Lorenzo Sciacquatori fa ritorno a casa, in via Aldo Moro a Monterotondo, in provincia di Roma. L’uomo e strafatto di alcool e sfonda la porta a calci, facendo spaventare le donne della sua vita “al sicuro” in casa loro.
Comincia a picchiare la compagna, vuole costringerla a farla uscire per comprargli da bere. Poi se la prende con la madre anziana, non vedente di 74 anni, e poi ancora con la figlia, ma le donne riescono a scappare in pigiama. Lui le insegue, strattona la madre e afferra la compagna intorno al collo.
Non può restare ferma a guardare Deborah, lo affronta e lo colpisce con un coltello, preso da una collezione del nonno. Game over e un finale tragico per mettere il definitivamente il punto sull’incubo quotidiano di donne lasciate troppo sole dalle istituzioni.
Al momento Deborah Sciacquatori è indagata per eccesso colposo di legittima difesa, ma si trova ai domiciliari. Probabilmente, la brillante studentessa di Liceo potrebbe essere scagionata, nelle prossime due settimane, con l’archiviazione del caso.
Secondo la Procura, infatti, la donna “ha agito per difendersi (…) e i fatti vanno contestualizzati nel più ampio quadro di maltrattamenti subiti da anni dalla giovane arrestata, dalla madre e dalla nonna paterna“. Sempre la Procura:
“Non possiamo colpevolizzare Deborah per non aver denunciato prima e neanche sua madre, forse siamo responsabili anche noi, le istituzioni che non sono riuscite a riscuotere la fiducia necessaria”