Al Bano si confessa ai microfoni di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. La toccante testimonianza dell’artista pugliese alla trasmissione di RaiRadio2 esprime tutta la sofferenza per la perdita del suo più grande amico Mariano. A proposito della terribile pandemia, Carrisi afferma: “Ho paura dell’altro virus, che sarà quello economico“.
Nel corso di un’intervista radiofonica a I Lunatici, su RaiRadio2, Al Bano Carrisi parla del Coronavirus e di una serie di disagi e lutti che stanno colpendo al cuore la sensibilità dell’artista. Il cantante pugliese sta passando la sua quarantena a Cellino San Marco con Loredana Lecciso, a pochi metri di distanza dall’indimenticabile Romina Power, che abita nella sua stessa proprietà. Con parole di cordoglio, Al Bano manifesta tutto il suo dolore per la morte del suo grande amico Mariano, messo in ginocchio dal Covid-19.
La testimonianza di Al Bano ai microfoni de I Lunatici è molto toccante. Il suo amico Mariano, che per lui è stato “come un fratello“, era ricoverato in ospedale, quando è stato colpito dal terribile virus. Queste le parole lasciate nel corso dell’intervista ai conduttori Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per ricordare il grande amico Mariano:
“È andato in clinica per vedere come stava la sua prostata, si è beccato questo virus e ci ha lasciato la vita. Eravamo fratelli dal 1964. È stato grazie a lui che ogni canzone diventava un grande successo. E Mariano fu di una disponibilità indimenticabile. È sempre rimasto così, umano, gentile. Perderlo è stato un grande dolore. Poi non puoi restare indifferente quando vedi i camion dei militari che trasportavano persone morte aggredite dal morbo. Non puoi restare indifferente“.
L’intervista di Al Bano ai Lunatici: “Lui rispose che avremmo dovuto sposarci io e Romina”.
Al bano non parla solo di Coronavirus, ma si sofferma a ricordare Mariano, “il suo Virgilio” che lo ha guidato in alcuni momenti significativi della sua vita. Fu lui, infatti, tanti anni or sono, a consigliare ad Al Bano di sposare Romina:
“Romina mi disse che era incinta, ho detto e adesso che facciamo? Lui rispose che avremmo dovuto sposarci. Lui era il mio Virgilio. In quel periodo lavoravo in una catena di montaggio, poi è arrivato il periodo della cassa integrazione e i giorni me li spendevo tutti in musica. Il clan Celentano mi fece un contratto perché interessava la mia voce.
E Mariano fu di una disponibilità indimenticabile. È sempre rimasto così, umano, gentile. Perderlo è stato un grande dolore. Poi non puoi restare indifferente quando vedi i camion dei militari che trasportavano persone morte aggredite dal morbo. Non puoi restare indifferente“.
Al Bano parla del Coronavirus: “Ho paura dell’altro virus, quello economico“.
La confessione di Al Bano a I Lunatici continua con il racconto della sua vita in quarantena e di quella di tutti gli italiani che stanno affrontando l’emergenza Coronavirus. “Come stare agli arresti domiciliari“, sottolinea il cantante di Cellino. Al lutto per la morte dell’amico Mariano, si somma la preoccupazione per quello che verrà in seguito, ovvero la consequenziale crisi economica a livello mondiale:
“Ho la voglia di ammazzare questo maledetto Coronavirus. È un brutto periodo. Sto piantando pomodori, basilico, ceci, piselli, cipolle, perché la natura mi tiene calmo. A me in questo periodo non va neanche di mettermi al pianoforte. Zero ispirazione. Non mi va di sentire nessuna nota.
Io ho paura dell’altro virus, che sarà quello economico. Quello fa veramente paura. La mancanza di denaro rischia di essere una nuova epidemia e sappiamo cosa può far scoppiare. È preoccupante“.